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Terna archivia il 2019 con conti in crescita e migliori delle attese.

Piano strategico 2020-2024: 7,3 mld per la transizione energetica

Bilancio 2019 con ottimi risultati e approvazione del Piano strategico 2020-2024, che programma 7,3 miliardi di euro di investimenti (+20% rispetto ai 6,2 miliardi di euro del precedente Piano strategico) per la rete elettrica italiana che consentiranno di abilitare la transizione energetica e favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili in un sistema sempre più articolato e complesso. In sostanza, un nuovo colpo d’acceleratore, spinto da risultati economici e patrimoniali in costante incremento del Gruppo (che ha come primo azionista Cdp Reti S.p.A con il 29,851%) che svolge un ruolo centrale nel sistema elettrico italiano ed europeo, essendo l’unico operatore di sistemi di trasmissione in Italia e il primo operatore indipendente d’Europa per chilometri di linee gestite. Il ruolo di Terna è garantire il funzionamento in sicurezza, qualità ed efficienza del sistema elettrico nazionale e l’accesso a parità di condizioni a tutti gli operatori di mercato. Il Gruppo è al centro del processo di transizione energetica verso la completa decarbonizzazione e la piena integrazione in rete dell'energia prodotta da fonti rinnovabili. Intanto continuano a piovere i riconoscimenti. Dopo quello - per il secondo anno consecutivo - di Industry leader nel settore Electric Utilities del Dow Jones Sustainability Index, Terna è stata confermata anche nella ‘Gold Class’ della sostenibilità mondiale (in undici anni di permanenza continua nel Dow Jones entra nella ‘Gold Class’ per la sesta volta). Come è stata confermata per il secondo anno consecutivo anche nel ‘Bloomberg gender equality index’ (Gei), indice internazionale che misura le performance aziendali sui temi della parità di genere e la qualità e la trasparenza nella loro rendicontazione pubblica, aspetto decisivo ai fini della valutazione complessiva. E viene anche confermata dalle Agenzie internazionali di rating la solidità del Gruppo, con ad esempio Fitch che gli assegga un rating di due ‘notch’ sopra quello della Repubblica Italiana. I risultati 2019, come detto, vedono tutti importanti segni più: ricavi a oltre 2,295 miliardi di euro (+4,5% rispetto al 2018), Ebidta a 1,741 miliardi (+5,5%), utile netto di Gruppo a 757,3 milioni di euro (+7,2%), dividendo 2019 a 24,95 centesimi di euro per azione, investimenti in aumento del 15,9% a 1,264 miliardi di euro. Quanto all’indebitamento finanziario netto, nel 2019 passa a 8,259 miliardi dai 7,9 miliardi di euro del 2018. Decisamente soddisfatto dei risultati e delle prospettive l’Amministratore delegato e Direttore generale di Terna, Luigi Ferraris, che rileva come i risultati conseguiti dal Gruppo nel 2019 siano “tutti in significativa crescita, a chiusura di un triennio caratterizzato da una trasformazione epocale del settore energetico in Italia, in Europa e nel mondo, verso la completa decarbonizzazione e il pieno utilizzo delle fonti rinnovabili. In questo contesto – continua Ferraris - Terna sta realizzando una profonda trasformazione, ponendosi al centro della transizione energetica in atto come acceleratore chiave della stessa. Persone, innovazione tecnologica, digitalizzazione, sostenibilità e progettazione partecipata sono e continueranno a essere i nostri fattori abilitanti per gestire un sistema sempre più complesso e articolato”. Ferraris guarda avanti ed evidenzia la sfida che il Gruppo vuole vincere: “Con il Piano strategico 2020-2024 proseguirà il nostro sforzo per lo sviluppo della rete elettrica nazionale. Un impegno da 7,3 miliardi di euro che rappresenta un record di investimenti, in linea con il ‘Green New Deal’ e con la strategia nazionale per la decarbonizzazione e che si concretizza in ricadute importanti per lo sviluppo del territorio e nella generazione di ulteriore valore per i nostri azionisti”. Un Piano, quello 2020-2024, nel quale sono previsti ricavi di Gruppo in crescita a 2,94 miliardi di euro e l’Ebitda a 2,17 miliardi nel 2024, con una crescita media annua (Cagr) nell’arco di piano rispettivamente del 5% per i ricavi e di oltre il 4% per l’Ebitda. Gli investimenti nel periodo, al lordo delle quote finanziate, ammontano a 7,8 miliardi di euro. In miglioramento anche l’utile netto di Gruppo, che porterà ad un utile per azione (Eps) di 48 centesimi di euro nel 2024, pari a una crescita media annua nell’arco di Piano del 5%. Anche per effetto dell’ottimizzazione dell’efficienza finanziaria, nel Piano strategico 2020-2024 il costo del debito netto è atteso mediamente all’1,4%. È importante osservare che con questi risultati verrà garantito un cash flow operativo che contribuirà alla flessibilità necessaria per realizzare gli investimenti previsti, sostenendo al contempo un’attrattiva politica dei dividendi. I 7,3 miliardi di investimenti previsti nell’arco di Piano vedono oltre 4 miliardi per lo sviluppo della rete elettrica nazionale e saranno finalizzati a rafforzare le connessioni tra le zone di mercato, razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane del Paese e incrementare le interconnessioni. Tra i più importanti progetti del Piano strategico 2020-2024 rientrano il Tyrrhenian Link - interconnessione che consentirà di accrescere la capacità di scambio elettrico tra Campania, Sicilia e Sardegna, favorendo la piena integrazione tra le diverse zone di mercato con importanti benefici in termini di efficienza – nonché il Sa.Co.I.3, rafforzamento del collegamento tra Sardegna, Corsica e Penisola Italiana. Oltre 2 miliardi di euro saranno dedicati ad attività di rinnovo ed efficienza, principalmente per il miglioramento della qualità del servizio, per la digitalizzazione e lo sviluppo di soluzioni sostenibili della rete elettrica. Circa 1 miliardo di euro per il piano di Difesa, principalmente per l’installazione di dispositivi per accrescere la sicurezza, l’adeguatezza, la resilienza e la stabilità della rete, quali ad esempio i compensatori sincroni nei punti più critici per la gestione dei flussi di energia. Inoltre, nell’arco di Piano si prevede l’entrata in esercizio dell’interconnessione elettrica Italia-Francia. Nell’ambito di queste tre categorie di investimento, Terna dedicherà circa 900 milioni di euro per digitalizzazione e innovazione, elementi imprescindibili per abilitare la transizione energetica. Nello specifico, Terna proseguirà nella digitalizzazione delle stazioni elettriche per il controllo da remoto e delle principali infrastrutture attraverso l’installazione di sistemi di sensoristica, monitoraggio e diagnostica anche di tipo predittivo a beneficio della sicurezza della rete e del territorio. Dopo quelli già operativi a Torino, Milano e Napoli e la recente apertura di Bari Terna continuerà la realizzazione di Innovation Hub sul territorio italiano, laboratori di idee innovative a servizio della rete elettrica grazie all’interazione e al lavoro sinergico tra università, centri di ricerca, start up e imprese. Un Piano molto corposo all’interno del quale le attività di sviluppo della rete procederanno con sempre maggiore condivisione a livello territoriale attraverso l’ascolto e il dialogo con tutti i principali stakeholder, le comunità locali, gli enti e le istituzioni. Il modello di ‘progettazione partecipata’ coinvolgerà attivamente i cittadini e le realtà territoriali interessate dalle singole opere per condividere insieme le migliori e più innovative e tecnologiche soluzioni infrastrutturali. In tale quadro, l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità continuerà a configurarsi per Terna come straordinario abilitatore strategico nella generazione di valore per il Paese e le sue comunità locali.
 

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